I garofani audaci e sfortunati di Quevedo

Autore: Prospero Trigona
In: Critica del testo. XIII/1, 2010
doi:10.1400/150544
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Abstract

I garofani audaci e sfortunati di Quevedo
Questo scritto legge un sonetto d’amore di F. de Quevedo tenendo in considerazione e discutendo le interpretazioni tradizionali, ma ponendo particolare attenzione al suo sviluppo straordinariamente simmetrico. All’interno della tradizione petrarchista, questo sonetto costituisce una notevole variante: non ci sono pene d’amore, ma aggressione e sconfitta. L’analisi esplora la ricca elaborazione quevediana di campi semantici diversi, da quello psicologico a quello religioso a quello civile, e conclude sottolineando il trionfo di un gioco barocco in cui non è l’Amore che uccide ma la Bellezza.

This essay reads one of Quevedo’s love sonnets discussing traditional interpretations, but taking into a particular consideration the extraordinary symmetry of its development. In the Petrarchan tradition, this sonnet results in an important variant: there are not love’s labours but aggression and defeat. The analysis explores Quevedo’s rich elaboration of different semantic areas: from the psychological one to the religious one to the civil one, and concludes underlining the triumph of a baroque game in which, out of tradition, there is not death for love. The killer is not Love but Beauty.