Il Paradiso dei sensi. Per una metaforologia sinestetica in Dante

Autore: Valentina Atturo
In: Critica del testo. XIV/2, 2011
doi:10.1400/177122
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Abstract

Il Paradiso dei sensi. Per una metaforologia sinestetica in Dante

La rete sinestetica di metafore sensoriali che, iscrivendosi in una più articolata griglia intratestuale, è massimamente adatta a tradurre in «esperïenza» (-corporale) l’itinerario ultramondano nella terza cantica, costituisce il perno dello studio. Nell’impianto percettivo-cognitivo della Commedia, il ricorso marcato alla semantica tattile, gustativa e olfattiva scandisce i momenti più intensi dell’ascesa paradisiaca, fino alla mistica "congiunzione" /vista + tatto/ (Pd 33, 80-81). Conformemente alla riflessione filosofico-teologica di quegli autori cisterciensi e vittorini all’insegna dei quali Dante ha inserito il proprio personale ascensus, agli "affetti" (affectiones), piuttosto che all’evidenza raziocinante, è demandato il ruolo di sollecitare la volontà del viator verso gradi mentali sempre superiori, secondo i parametri della dottrina dei sensi spirituali.

The study deals with sensorial metaphors which serve the purpose of turning Dante’s journey in Paradiso into experience. In the Commedia’s cognitive and perceptive framework Dante describes the most intense moments of his ascent to the Paradise through physical perceptions leading a sort of mystical "conjunction" of sight and touch (Pd 33, 80-81). Accepting the precepts of contemporary philosophers, Dante chooses an approach grounded on the "affections" (affectiones) rather than rationality, in accordance with the doctrine of the Spiritual Senses. From this standpoint, Dante pushes the viator’s will towards ever growing depths of thought.