Intorno alla rimozione delle fonti arabe dalla storia della cultura medievale europea, e sul silenzio di Dante

Autore: Leonardo Capezzone
In: Critica del testo. XIV/2, 2011
doi:10.1400/177127
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Abstract

Intorno alla rimozione delle fonti arabe dalla storia della cultura medievale europea, e sul silenzio di Dante

La nozione analitica di intertestualità, così come Maria Corti l’aveva innovativamente applicata alla questione delle fonti arabe nell’orizzonte culturale dantesco, ha permesso di superare i limiti in cui il dibattito, inaugurato agli inizi del XX secolo dal libro di Miguel Asín Palacios, sembrava essersi arenato. In queste pagine si proverà ad estendere quel concetto dall’ambito della teoria letteraria all’ambito storico-culturale per mettere in luce alcuni aspetti di un tema su cui da anni alcuni fronti della storiografia e della storia letteraria, medievistica e arabistica, si confrontano: la rimozione della componente araba dai contesti culturali che hanno costituito l’idea identitaria di Europa e di Occidente.

The critical concept of intertextuality, as it was applied by Maria Corti in an innovating way to the discussion about the influences of Arabic medieval sources in Dante’s cultural world, has made it possible to overstep the limits of the debate opened with Miguel Asín Palacios’ work at the beginning of XXth century. In this paper we will try to transfer that concept from the field of the literary theory towards a cultural-historical perspective, in order to highlight some features of a topic questioned by recent trends of both medievalist and arabistic historiography and literary history: the removal of the Arab presence from the cultural contexts from which the making of an identitarian idea of Europe and Westerness arises.