William Blake e la Commedia dantesca

Autore: Silvia De Santis
In: Critica del testo. XIV/2, 2011
doi:10.1400/177131
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Abstract

William Blake e la Commedia dantesca

Con un ciclo pittorico di centodue acquarelli e sette incisioni William Blake ha offerto un’interpretazione della Commedia assolutamente originale. Alcune delle sue tavole mirano a contrastare la visione dantesca dell’aldilà, attraverso l’inserimento di elementi simbolici estranei alla Commedia e desunti invece dal suo personale universo mitologico. Sul bozzetto per il canto 4 dell’Inferno, Blake ha lasciato una lunga annotazione in cui vengono condensate le ragioni fondamentali del suo dissenso nei confronti degli ideali politici, estetici e morali di Dante. L’articolo, incentrato sull’interpretazione del disegno e dell’annotazione, si propone di mettere in evidenza, al di là delle più superficiali divergenze, la stretta affinità intellettuale che unisce i due poeti e che riallaccia entrambi, per vie diverse, alla tradizione della grande poesia simbolica e allegorica.

With a pictorial cycle of one hundred and two water-colours and seven engravings, William Blake has proposed an absolutely original interpretation of the Commedia. Some of his tables aim at contrasting Dante’s vision of the hereafter through the introduction of symbolic elements not belonging to the Commedia and drawn from the English artist’s personal mythological universe. On the sketch for canto 4 of Inferno Blake has left a long annotation in which the fundamental reasons for his dissent regarding Dante’s political, aesthetic and moral ideals are summarised. The article, focused on the interpretation of the drawing and the annotation, intends to highlight not only the better known superficial divergences, but above all the strong intellectual affinity that unites the two poets and that ties both, in different ways, to the great tradition of symbolic and allegoric poetry.