Cavalcanti e la rappresentazione
Si cerca di rispondere alla domanda se la grandezza di Cavalcanti
sia epocale. Si elencano fra gli elementi di questa grandezza la
rinuncia alla nozione cortese che amore generi virtù. Si passa poi a
studiare la “rappresentazione” che porta a due fallimenti: il poeta
non può conoscere razionalmente la sua donna, perché la conoscenza
la priverebbe dei suoi caratteri individuali; fallisce come filosofo
perché non può conoscersi come amante in forme universali. Si conosce
però come poeta e può vedere la propria interiorità distrutta. In
questo Cavalcanti compie un’altra svolta epocale perché scopre,
prima di Petrarca, l’interiorità (ma non ancora la coscienza) e l’elegia
amorosa, nuova nel mondo romanzo. L’amata diventa la consolatrice
che guarda con lui dentro il suo cuore distrutto.
The question is whether Cavalcanti’s greatness is really epochal.
He rejects the courtly notion that love causes virtue. He also sings
of two failures: first as a lover because the individuality of the lady
is lost in any rational knowledge of hers; second as a philosopher
since he cannot rationally know himself without losing his individuality
again. But he can know himself as a poet: he knows the
destruction brought unto him by the apparition of the lady, and his
beloved becomes a consoling companion when she views with him
the damage she has caused. Cavalcanti discovers the interiority
(but not yet his consciousness) before Petrarch, and he finds for the
first time in Romance poetry the eligiac tone. These are epochal
innovations.