In lingua d’oco: dalle chartae dei trovatori allo scrittoio di Dante

Autore: Jelena Todorovic´
In: Studj romanzi. Nuova serie. XIV, 2018
doi:10.23744/2213
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Abstract

Partendo dal testo della Vita nova di Dante, il saggio esamina diversi modelli del genere prosimetro attestabili nella Firenze dell’ultimo decennio del Duecento. L’autrice si sofferma maggiormente sugli aspetti fondamentali del libro mediolatino: accessus ad auctores e divisio textus. Attraverso un’analisi comparatistica del testo del libello dantesco e dei testi mediolatini, si esamina il modo in cui il giovane Dante eleva la poesia in volgare all’altezza delle auctoritates latine.

Starting from the text of Dante’s Vita Nova, this essay examines various models for the work’s prosimetrum, whose presence can be ascertained in Florence in the last decade of the Duecento. The author mainly analyzes two fundamental facets of the medieval Latin book: accessus ad auctores and divisio textus. Through a comparative analysis of the Vita Nova and medieval Latin texts, this essay examines the way in which the young Dante elevates vernacular poetry to the status of the Latin auctoritates.