De la lírica coral al colectivismo polifónico. Metamorfosis de la
voz poética en las literaturas “menores”
Se l’Io lirico a cui pensava Bachtin – tradizionalmente e rigorosamente
maschile – può farsi sentire soltanto nella pienezza di un
coro grandioso che si fa voce unica, l’Io lirico “minore”, e in modo
particolare quello delle donne, può trovare forma ed espressione non
già nell’atmosfera di una grande consonanza universale, ma in quella
di un piccolo coro polifonico di voci unite da una comune intenzione
di autoaffermazione e resistenza davanti al potere che emargina. Ripercorrendo
alcuni testi di poetesse contemporanee in cui la difficoltà
di costruzione della persona poetica, in perenne e aperto conflitto
con la propria immagine sociale, si mostra con cruda evidenza,
non si può non percepire, avverte l’A., il tacito rumore di un piccolo
coro di simili. È possibile che esista una sotterranea affinità tra l’impulso
comunitario dei linguaggi artistici minori e lo spirito della lirica
corale antica, in cui il coro era sintesi di parola collettiva, di canto
all’unisono e di movimento cooperativo all’interno di un piccolo
gruppo di persone simili per età e per aspetto?