Scritture di frontiera. L’esodo giuliano-dalmata nella letteratura di confine

Autore: Enrico Miletto
In: Novecento.org. n. 18, dicembre 2022
doi:10.52056/9791254693162/09
Abstract

Tassello italiano del più articolato mosaico degli spostamenti forzati di popolazione che interessarono l’Europa nell’immediato dopoguerra, l’esodo giuliano-dalmata ha faticato a trovare spazi di riconoscimento nella distratta Italia del dopoguerra e in quella dei decenni successivi. In questo senso, ad anticipare il lavoro degli storici e della storiografia è intervenuta la letteratura: le riflessioni di poeti, scrittori e letterati costituiscono dunque un prezioso punto di riferimento cui guardare e con il quale dialogare per analizzare i passaggi salienti del lungo Novecento istriano che ha nell’esodo uno snodo cruciale. Il confronto con la letteratura dell’esodo, vero e proprio genere narrativo, consente dunque di indagare le cause, i processi e le dinamiche di un processo che, attraversandola trasversalmente, rappresentò un trauma collettivo per l’intera comunità italiana, sia per quanti partirono, sia per coloro, una minima parte, che decisero invece di restare, trovando proprio nella letteratura uno strumento fondamentale per mantenere viva e coltivare la propria italianità.