Sillogi municipali di lirica trecentesca : il caso del codice Ghinassi

Autore: Teresa Nocita
In: Critica del testo. VII/1, 2004
doi:10.1400/118423
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Abstract

Sillogi municipali di lirica trecentesca. Il caso del codice Ghinassi
Quale specimen di un più ampio studio in corso sulle raccolte manoscritte di lirica italiana trecentesca, il contributo si propone di illustrare il caso del codice Ghinassi, copiato a Bologna verso la fine del XIV secolo. Nel manoscritto, attualmente smembrato in tre frammenti (Estense Càmpori app. 1258; Estense Càmpori app. 38; Vittorio Emanuele 563), è parso possibile riconoscere una singolare uniformità tematica, celata dietro una struttura miscellanea che affianca brani prosastici a componimenti poetici e alterna l’uso della lingua latina a quella volgare. L’individuazione delle strutture profonde della silloge permette di formulare precise ipotesi sui criteri seguiti nella selezione dei materiali, che sembrano rispondere ad un principio “geografico” e “locale”. Si ricostruisce così il legame esistente tra ragioni poetiche e ragioni politiche, cui sembra opportuno ricondurre la genesi della miscellanea.
This article proposes to illustrate the case of the Ghinassi codex, copied in Bologna towards the end of the fourteenth century, as a specimen in a vaster study of fourteenth-century manuscript collections of Italian lyrics. In this manuscript, which is at present broken up into three fragments (Estense Càmpori app. 1258, Estense Càmpori app. 38, Vittorio Emanuele 563), it seems possible to identify a curious thematic uniformity hidden beneath an irregular structure which juxtaposes prose passages and poetic compositions and alternates the use of the latin language with that of the vernacular. By identifying the deep structure of the collection we can formulate precise hypotheses concerning the criteria used in the selection of the material which seems to follow a “local”, or “geographical” principle. This enables us to reconstruct the existing link between poetic and political issues, which seems to underlie the genesis of the miscellany.