«Vidi e conobbi l’ombra»: incontro con l’Altro e dialogicità all’Inferno
L’articolo individua macromodalità tipologiche nelle scene di
riconoscimento degli interlocutori danteschi. I meccanismi di agnizione
si realizzano, sotto il profilo poetico e gnoseologico, in modo
sinestesico, secondo espedienti teatrali. La sollecitazione simultanea
di tutta l’area sensoriale e la gestualità si combinano, durante
gli incontri con i dannati, con la drammaticità dialogica, asse portante
delle situazioni relazionali. La memoria, frequentemente innescata
dalla visione diretta, salda il piano della percezione estetica
dell’agens e quello della scrittura dell’auctor, senza suture. Per
l’Alighieri, l’incontro (corporeo) con l’alterità si rivela simbolo ed
espediente (spirituale) per rivisitare snodi, non solo letterari, problematici
nella Commedia stessa.
This article identifies the typology of the scenes of recognition
in the Inferno. From the poetic and gnoseological viewpoint, the
mechanisms of recognition are synaesthesic, as in the theatre.
During the encounters between Dante and the damned, all the
senses and gestures combine with dramatic dialogue, which is the
mainstay of their relations in this situation. Memory, often revived
by direct vision, seamlessly reinforces the aesthetic perception of
the agens and the writing of the auctor. For Alighieri, the physical
encounter with otherness is revealed to be a symbol and a spiritual
expedient to revisit problematic junctures, and not only literary
ones, in the Divine Comedy itself.